Luciano Di Nardo
Nasce a Campobasso nel 1948, per strane coincidenze, ma da sempre vive e opera a Milano
Morirà, Forse! ma il suo spirito vagherà per divulgare .........
Determinante per la sua carriera artistica è l’assidua prolungata e quasi parentale frequenza, ancora bambino, dello studio milanese di via Della Signora n.2, del poliedrico artista Futurista Rodolfo Tonino De Angelis, pittore, musicista, commediografo, cantante, discografico e giornalista, amico e collaboratore di Marinetti fondatore del manifesto Futurista. Negli anni ’90 il suo lavoro lo porta a trascorrere cinque anni in Egitto, qui Di Nardo trarrà linfa per profonde riflessioni artistiche e umane che gli permetteranno delle evoluzioni in termini di linguaggio e cromatismo fino alle ardite sperimentazioni che lo impegnano attualmente. Concilia da sempre Arte e Moda, coinvolto in ruoli tecnici e creativi, dando spazio al suo talento artistico e all’attenzione verso i processi tecnici, ha disegnato numerose collezioni sia in Italia che all’estero, molti abiti non saranno mai prodotti, ma rimangono perle uniche in collezioni private. Nel 1995 disegna le divise per la guardia presidenziale egiziana, tuttora utilizzate.
La sua intensa attività creativa lo vede sin da giovanissimo coinvolto in iniziative artistiche di rilievo che ne colgono immediatamente il valore:
Nel 1968
Partecipa alla mostra collettiva “L’arte e il tempo” presso il palazzo dell’Arengario a Milano e ottiene il Diploma di merito e menzione speciale per l’impegno sociale.
Nel 1976
Insignito di Medaglia d’oro al concorso “Pennello d’Oro” a Corno Giovine (LO).
Nel 1979
Espone ala Galleria d’Arte Gelmi (MI).
Nel 1980
Vince il “Gran Prix International d’art contemporain” di Chianciano.
Nel 1982
Ottiene il terzo premio assoluto al concorso “La Bitta d’oro” (MI).
Nel 1990
Espone alla Galleria d’arte Eustacchi (MI) nell’ambio del concorso internazionale di pittura “Premio Epifania” dove ottiene il Diploma d’onore e la targa per il Simbolismo.
Nel 1994
Viene allestita una sua mostra permanente in Corniche el-Nil (Cairo)
Nel 1998
Espone la seconda volta alla Galleria d’arte Eustacchi (MI) nell’ambio del concorso internazionale di pittura “Premio Epifania” dove ottiene la coppa di primo classificato; nello stesso anno viene allestita una sua personale alla Galleria d’arte Eustacchi.
Nel 2008
Viene allestita una sua mostra personale all’ArtHotel Milano di Prato dal titolo “Stile…Emozioni e Deviazioni”.
Numerose sono le redazioni di articoli a lui dedicati in quotidiani a diffusione locale nazionale e su riviste specialistiche fra le quali citiamo:
EDIZIONI IL QUADRATO – a.c. di Giorgio Falossi 1979;
AGENDA DEL COLLEZIONISTA – Centro diffusione arte 1981;
CATALOGO NAZ. D’ARTE GELMI – Edizione Gelmi 1980-1981; -
LA BITTA – Edizioni la Bitta – 1981.
Altre riviste e giornali;
ARTE, LA NOTTE, IL GIORNALE, IL TIRRENO, AL ARAM, MEDITERRANEO, EXTRA.
Il processo di familiarità con l'arte è continuo, dalla prima mostra del 1968 fino a quelle più recenti; la sua evoluzione artistica e personale è costante, lineare nella sua aderenza alle vicende della sua esistenza e sempre volta verso uno sperimentalismo sincero e privo di retorica.
Dopo l’intenso periodo africano, la libera curiosità del Maestro, si posa su forme astratte pur conservando costantemente interesse verso la rappresentazione del movimento, è così che vedono la luce acquerelli delicati e al contempo energici, dinamici, accostabili in alcuni casi a certi studi futuristi sul moto, ma nella sostanza, come sempre, indipendenti.
La moda, croce e delizia per questo artista, è una costante della sua vita artistica e professionale, elemento ricorrente nelle sue opere, anche le più diverse, motivo di ammirazione ma anche spunto critico e provocatorio. Dalle iniziali riflessioni metafisiche e futuriste, l’artista si evolve continuamente fino ad esprimersi con mezzi materiali e forme del tutto innovative: la sua è un’arte non solo polimaterica e polimorfica ma è soprattutto un’arte del movimento del continuo mutamento formale. Peculiarità sostanziale della sua personalità è la Ricerca, sperimentazione di forme e concetti, senza posa e senza soluzione di continuità, una Ricerca che è l’intima sostanza di tutta la sua opera e che lo conduce a sperimentazioni ardite e inaspettate.
Luciano Di Nardo fonde la sua Arte con se stesso in modo totalizzante, immediato, sincero ed è per questo che la sua produzione non si posa dove è toccata dal favore del pubblico ripetendosi in stilemi già esperiti, bensì la sua creatività e il suo eclettismo lo portano sempre lontano, verso nuove mete, da sfiorare, conoscere, approfondire e poi di nuovo lasciare. Luciano Di Nardo si accosta all’arte con
la mentalità del viaggiatore, che dopo essersi saziato parte per nuove mete, sempre più lontane e avventurose.
Marianna Saliba