fashionacademy
LUCIANODINARDO
Master in alta specializzazione Moda
ERO CERTO... di essere un apprezzato e
stimato Profe di INGEGNERIA di prodotto, di aver compreso tutto e ottimizzato il giusto per divulgare e insegnare la materia di mia competenza in modo perfetto. Ero così
convinto e convincente, che ritenevo il metodo di docenza infallibile in quanto frutto di un importante percorso MASTER tenuto nel più prestigioso
Istituto Internazionale per la formazione di Manager per l'area MODA.
Questa storica struttura intrisa di muffa e pregna effusi odori di preziosi legni antichi cerati a mano era gestito da docenti vintage e catatonici
mosti sacri denominati SARTI, mitici artigiani degli anni settanta su cui tutta l’industria della moda basò il suo sviluppo e conseguente fama riconosciuta in tutto
il mondo.
Al timone di questo prestigioso Istituto, il mitico "comandante" il Commendatore, figura carismatica, densa, compatta, solida
e concreta, capostipite di una numerosa figliata di soggetti che ancor oggi vivono e sopravvivono della sua gloria.
Per questa mia certezza sarei stato capace di affrontare qualsiasi assemblea, dibattito pubblico o semplicemente una discussione,
tenendo fede al mio credo fino alla rottura di qualsiasi rapporto con gli interlocutori.
Granitico e consapevole delle mie convinzioni e abilità, mi sarei indubbiamente radicato nel sistema, raggiungendo stati
di assoluta camaleontica immobilità mentale e staticità di pensiero, divenendo a mia volta catatonico mostro sacro.
Fortuna volle che un giorno, IL GIORNO più importante della mia vita professionale, fossi stato
prescelto per una *TURNE'*. Una missione di indottrinamento nel paese del SOLE ROSSO, dove appresi l’arte della
VIA.
CONSAPEVOLEZZA. A distanza di anni, nella sessione di esami alla chiusura di un
anno d'INDOTTRINAMENTO, i miei allievi hanno provato emozioni indescrivibili al limite di un orgasmo trascendentale.
Questa evoluzione della preparazione ha indotto infusioni di importanti masse di Sapere,
attivando di fatto un sistema automatico di consapevolezza dei propri impulsi di genialità creativa sprigionando in aula uno stato di contagiosa euforia.
Devo ringraziare Loro che hanno saputo interpretare
perfettamente il concetto di “ZEN FED FASHION ZEN” riscuotendo enorme successo personale e di gruppo,
completando il primo tragitto formativo con la consapevolezza e la modestia di un allievo di Aikido in un Monastero Tibetano.
Mentre condividevo la gioia del loro successo, fui tentato di estraniarmi anche fisicamente, mentre
spiritualmente ero già stato proiettato nella dimensione parallela del mio primo tempo, sempre palpabile e presente nella mia quotidianità.
Mi rivedevo in magnifiche enormi aule minimaliste, grigie, nude di simbolici
orpelli ma gonfie di antico sapere orientale colorato di spazi densi colmi di sguardi e mutismi imbarazzanti. Improvvisamente il tempo fu
scandito da suoni ideogrammatici che srotolavano precise e improbabili domande:
- SENSEI Di
Nardò (con accento) prego: .... vorrei sapere cosa è la linea italiana....
- SENSEI Di
Nardò prego: .... vorrei sapere perché la % e importante nella
progettazione zen
- """""""....."""""" prego: .... vorrei sapere se c'è un età per imparare.....
Magicamente la mia anima si pose parallelamente alla cultura giapponese colmando quel enorme baratro
che mi divideva soltanto un attimo prima da quel fantastico popolo. Rispondevo "nella loro lingua" alle soffici e infantili domande dei miei numerosi bianchi faccine di fine porcellana orientale,
individui educatissimi, apparentemente privi di espressività e sentimenti, ma insaziabili divoratori di sapere e conoscenze. Il "Sapere" che ancora una volta veniva importato da affaccendati
mercanti italiani, bazzicanti ciarlieri di questi porti e viandanti stranieri accolti con sospetto per essere poi mitizzati come eroi, qualsiasi disciplina rappresentassero, fossero
essi grandi commercianti, fanfaroni o avventurosi trasvolatori.